Cristiana Orlando
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Non sono solita lasciare recensioni, ma vorrei risparmiare ad altri malcapitati un'esperienza altrettanto disgustosa e pericolosa. Sono stata in questo 'b&b', se così si può definire dato che è una struttura abbandonata piena di videocamere, per una notte perché mia madre, una persona anziana, aveva un ricovero l'indomani mattina. Il check in è stato fatto tutto da remoto, nella struttura non c'era nessuno. Per accedere alla nostra stanza bisognava aprire una porta intermedia. Il bagno era fuori dalla stanza, dunque non nello spazio privato della camera. L'indomani, al checkout, chiediamo, sempre per telefono perché nella struttura ancora una volta non era venuto nessuno, di lasciare i bagagli per poi ritirarli nel pomeriggio prima di partire, ci viene concesso. Nel pomeriggio torniamo a prendere i bagagli. Dopo una giornata in ospedale, sia io che mia madre avevamo bisogno di usare il bagno. Vedo che la chiave era lì dove l'avevo riposta, nella cassetta comune all'entrata, quindi chiaramente non era venuto un nuovo ospite - perché un ospite che fa il check in, tiene con sé la chiave, non la ripone nella cassetta comune delle chiavi. Faccio l' 'enorme sacrilegio' di usare la chiave semplicemente per aprire la porta che portava al bagno. Non alla stanza, semplicemente al bagno. Mi sono anche premurata di controllare che non fosse venuto il personale a pulire, nel qual caso non avrei utilizzato il bagno. Ma il bagno era proprio così come l'avevamo lasciato, con gli asciugamani sporchi ancora lì. Il tempo di uscire dal bagno, e il signore che gestisce la struttura, se si può definire signore perché dopo un trattamento del genere è da considerarsi un essere con scarsa alfabetizzazione sia intellettiva che emotiva, mi chiama gridando in modo alterato che 'lui ci aveva concesso di salire a prendere i bagagli e non ad usufruire dei servizi della struttura' (aveva visto tutto tramite le telecamere all'interno della struttura). Questo, per aver usato per cinque minuti il BAGNO! Al ché io rispondo garbatamente 'mi dispiace, ho semplicemente usato il bagno', al quale mi viene risposto in modo ancora più alterato 'come mi fossi permessa di usare il bagno senza prima chiedere il permesso telefonandolo'. Io faccio notare a questo individuo che questo non è modo di parlare a degli ospiti che hanno pagato un servizio e non hanno arrecato alcun danno, ma ormai preso da un delirio di onnipotenza lui continuava a gridare che dovevamo chiedere il permesso e, mortificando la propria intelligenza da solo, ripeteva quasi come se non sapevo cos'altro dire per giustificare le stupidaggini che gridava 'e se ci fosse stato un ospite in quella stanza!'. Quando gli ho fatto notare che non era logico che ci fosse un ospite nella stanza perché un ospite non lascia le chiavi nella cassetta comune ma le tiene con sé, e che oltretutto per accedere al bagno non bisogna accedere alla stanza, il signore si è sentito così ferito nel suo fragilissimo ego, che ci ha iniziato ad accusare di violazione di proprietà. Ho reso noto al signore che un comportamento del genere è indice di problemi ben più gravi della sua delirante violazione di proprietà per il mero uso di un BAGNO da parte di due persone (di cui una anziana) che avevano albergato nella struttura - si chiama abuso di potere e voler sfogare le proprie frustrazioni sugli altri piuttosto che cercare l'aiuto di un buon terapeuta. Il signore non solo deve vergognarsi per un comportamento così meschino e cafone, me è anche un pericolo per sé e per gli altri, se viene così facilmente preso da queste manie e atteggiamenti abusivi nei confronti dei propri clienti. Scossa dall'accaduto, mi sono subito messa in contatto con l'agenzia tramite cui ho prenotato la struttura - sono rimasti inorriditi dalla faccenda, e oltre a darci un rimborso, hanno anche segnalato la struttura, concludendo 'in tanti anni di lavoro in questo campo non avevamo mai sentito una storia del genere per l'uso di un bagno, un diritto che non si dovrebbe negare a nessuno, tantomeno a chi poche ore prima era un ospite'.